DEVO DIRTI UNA COSA

Uno dei più grandi scrittori contemporanei, Eshkol Nevo, ha scritto una storia per i più piccoli, nel suo libro “Devo dirti una cosa”, breve nel suo numero di pagine, ma densa di contenuto e profondissima, in cui, anche le situazioni apparentemente senza importanza, possono divenire occasioni da cogliere per crescere, riflettere e conoscere il proprio mondo interiore prendendosi cura di sé.

Il protagonista del libro, il piccolo Nimrod, ha una cosa importante da dire alla sua mamma che però è impegnata in una telefonata di lavoro e non può dargli la giusta attenzione. Non potendolo ascoltare gli suggerisce, però, una cosa interessatissima e invitandolo a pazientare gli dice: “tieni con te il tuo pensiero”. 

Nella irrefrenabile voglia di raccontare e comunicare il suo pensiero, Nimrod viene messo in una piccola attesa che potrebbe sembrare un’operazione semplice, ma in realtà non lo è affatto: come si conserva un pensiero, soprattutto se è importante?

Qui l’attesa diviene l’occasione per fare grandi scoperte e dall’essere qualcosa di apparentemente sterile, viene colmata di senso e di significato dalla straordinaria capacità di inventiva del protagonista, che è poi la risorsa di tutti i bambini ad avere una fantasia unica e preziosa.

Il piccolo decide così di fidarsi e ascoltare la sua mamma e di tenere con sé questo pensiero che, nel frattempo, aveva preso forma, colore e anima. 

Nimrod trova così una scatola confortevole in cui riporlo, lo nutre di parole quando è affamato e lo circonda di idee nuove e strane che, sotto le sembianze di animali, gli tengano compagnia affinché non si annoi.

Il racconto nella sua semplicità condensa una serie di temi che sono importanti, sia per i bambini che per noi adulti: la comunicazione non violenta nella relazione genitori-figli, il desiderio di condividere i propri pensieri e il proprio mondo interiore con l’altro, la capacità di saper attendere, l’esercizio della cura di sé a partire dalla immaginazione, l’autoascolto, l’impossibilità di recintare il flusso delle idee e il rapporto complementare tra riflessione e parola

Una lettura resa poetica e piacevole grazie anche alle splendidi illustrazioni ad acquerello che impreziosiscono il libro con immagini colorate e vaporose che possono attrarre i bambini, così come noi adulti.

È un libro da leggere e rileggere perché ci trasmette quella necessaria empatia da avere nelle relazioni che solo se presente fa sentire l’altro accolto, accettato e non giudicato fino a costruire qualcosa di nuovo ed originale come la capacità di stare con i propri pensieri. 

Consigliatissimo non solo ai vostri bimbi ma anche a voi stessi, perché le immagini e la profondità di significato che l’autore da alla storia può aiutare il mondo degli adulti a trattare diversamente emozioni e pensieri, sia propri che altrui, dando loro il giusto rispetto e onore.

Approfondimento a cura di

Stefania Carluccio

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