Vi presento il libro: “Io aspetto” !!!
Un libro straordinario, scritto da Davide Calì e illustrato da Serge Bloch (Pubblicato da Kite Edizioni) che è stato molto apprezzato a livello internazionale, ricevendo numerosi premi e diventando un punto di riferimento nella letteratura per l’infanzia.
Se sei interessato a temi come il tempo che passa, l’attesa e il senso della vita questo è il libro che stai cercando, sia per fare una riflessione personale, sia per fare autoascolto, sia per dare valore al tempo trasformandolo in un tempo di qualità.
La storia è raccontata attraverso gli occhi di un bambino che osserva ed esplora le diverse fasi della vita, dall’infanzia all’età adulta e le attese che le accompagnano: aspettare di crescere, aspettare l’amore, aspettare un bacio o un abbraccio, aspettare la nascita di un bambino, aspettare una visita o una lettera, aspettare la vecchiaia …e in tutte le pagine è presente questo unico filo rosso che si muove, si anima, protegge e unisce i personaggi della storia, ma che al momento giusto li separa, li divide e si imbroglia in una matassa…proprio come accade anche nella nostra vita.
“io aspetto … che sia l’altro a chiedere scusa”
Perché è importante parlare di attesa, soprattutto oggi che il mondo va così veloce grazie al potere della tecnica, della scienza e del benessere?
Perché l’attesa è quell’ esperienza complessa che ci invita ad esplorare il nostro rapporto con il tempo, con il desiderio e con l’incertezza, diventando un’opportunità di crescita e di riflessione, nonché un momento per prepararsi al futuro, mentre si vive pienamente il presente.
L’attesa può assumere molte forme diverse, a seconda del contesto e delle circostanze. Può essere un’attesa breve, come aspettare che il semaforo diventi verde, o un’attesa lunga, come aspettare una risposta importante o un evento significativo nella vita. Al di là di questa diversità, sicuramente essa porta con sé una serie di emozioni e stati d’animo come ansia, speranza, impazienza…talvolta anche frustrazione e rabbia, insieme ad una certa dose di pazienza e resilienza.
Ma l’attesa, oltre ad insegnarci a gestire le emozioni e farci fare i conti con i nostri bisogni e desideri, ciò in cui ci aiuta di più è sicuramente a farci assaporare il tempo nel senso del Kairos. Un concetto proveniente dalla filosofia greca antica che, a differenza del Chronos (il tempo cioè cronologico, lineare, misurabile in ore, giorni e anni), è quel tempo qualitativo e non quantitativo che indica i momenti speciali e cruciali della nostra vita, densi di significato. È un tempo, il kairos, carico di possibilità, in cui si può cogliere un’opportunità unica e saperlo riconoscere come “il tempo giusto” può fare la differenza nelle nostre vite.
In sintesi, non tutti i momenti sono uguali: alcuni sono speciali e alcuni unici ed irripetibili…..imparare ad attenderli da sapore alla nostra esistenza e a noi stessi.